29 ottobre

giornata mondiale dell'Ictus

L’Istituto Mario Negri è impegnato da anni nella ricerca contro l’ictus, grazie ad una rete di collaborazioni nazionali e internazionali. La ricerca viene condotta sia in ambito pre-clinico, allo scopo di migliorare la ricerca sperimentale e il suo valore predittivo per i pazienti, sia all'interno di un network di ospedali, a cui viene data la possibilità di eseguire approfondite analisi molecolari sui campioni raccolti dai pazienti ricoverati.

L'obiettivo dei ricercatori è di aiutare le persone e i medici a diagnosticare in maniera tempestiva l'ictus attraverso l'identificazione di biomarcatori, i cui alti valori potrebbero anticipare questa patologia, soprattutto in presenza di fattori di rischio come l'aterosclerosi.

Ictus: che cos'è e quali sono le cause?

L'importanza del benessere dei reni

Per funzionare correttamente, il cervello necessita di circa il 20% di tutta l'energia del nostro corpo. Non avendo sue riserve energetiche, al contrario di altri organi, se il costante apporto di ossigeno e nutrienti dal sangue viene interrotto si verifica l'ictus, le cui conseguenze possono essere molto gravi.

In base alle cause scatenanti si distinguono tre tipi di ictus:
- l’ictus emorragico, causato dalla rottura di uno dei vasi che irrora il cervello;
- le TIA, o Attacchi Ischemici Transitori, eventi causate da sincopi, crisi ipoglicemiche, emicranie, generalmente con poche conseguenze neurologiche;
- l’ictus ischemico, il più frequente, causato dall’ostruzione dei vasi sanguigni che irrorano il cervello.

Quest'ultimo rappresenta circa l’87% dei casi.

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Ictus: sintomi e cure

L'importanza del benessere dei reni

I sintomi molto improvvisi di un ictus sono:
- perdita di forza o di sensibilità su un lato del corpo o del viso o su un arto (braccio,gamba)
- difficoltà nell'esprimersi, sia nell' articolare che nel capire
- un disturbo visivo, come perdita della vista da un occhio o riduzione del campo visivo.

In 8 casi su 10, l'ictus è legato all'occlusione di un'arteria del cervello, che può oggi essere rapidamente sbloccata o mediante trombolisi, che consiste nella somministrazione di un farmaco fluidificante per via venosa, o mediante trombectomia, una tecnica convalidata più recentemente, che consiste nella rimozione meccanica  del coagulo dall'interno delle arterie.

L'ictus è una corsa contro il tempo. Ogni minuto conta.

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Ictus: fattori di rischio e progressi della ricerca

L'importanza del benessere dei reni

Il principale fattore di rischio dell'ictus è l'aterosclerosi.

Le placche aterosclerotiche, composte da colesterolo, materiale fibroso e cellule infiammatorie accumulate nei vasi sanguigni principali, ostacolano il normale passaggio del sangue e rappresentano quindi un pericolo.
L'erosione delle placche può produrre, infatti, piccoli frammenti non solubili che possono andare ad ostruire i sottili vasi sanguigni cerebrali, causando un ictus ischemico.

L’obiettivo della nostra ricerca è di identificare dei possibili biomarcatori, capaci di avvisarci quando una placca sta diventando fragile. Grazie al nostro lavoro saremo in grado di offrire nuovi strumenti diagnostici, facilmente utilizzabili e accessibili, per migliorare la qualità di vita delle persone.

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