Direttore Scientifico
Capo Dipartimento
Dal 1 luglio 2018 il Professor Giuseppe Remuzzi ricopre la carica di Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS.
Il Prof. Giuseppe Remuzzi si è laureato in Medicina e Chirurgia a Pavia nel 1974.
Nel 1977 si è specializzato presso l’Università di Milano in Ematologia Clinica e di Laboratorio e nel 1980 si é specializzato in Nefrologia Medica presso la stessa Università.
Dal 1996 al 2013 ha ricoperto l’incarico di Direttore del Dipartimento Pubblico-Privato di Immunologia e Clinica dei Trapianti di Organo (collaborazione tra Ospedali Riuniti di Bergamo e Istituto Mario Negri), dal 1999 è direttore dell’U.O. di Nefrologia e Dialisi e dal 2011, Direttore del Dipartimento di Medicina dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII (ex Ospedali Riuniti) di Bergamo.
Fin dall’inizio della sua attività il Prof. Remuzzi ha affiancato al lavoro clinico in Ospedale un’intensa attività didattica e di ricerca. Da quando l’Istituto Mario Negri ha aperto la sua sede a Bergamo, il Prof. Remuzzi coordina tutte le attività di ricerca della sede di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e dal 1992 del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare ‘Aldo e Cele Daccò’ a Ranica (BG).
La sua attività scientifica riguarda soprattutto le cause delle glomerulonefriti e i meccanismi di progressione delle malattie renali. In particolare vanno considerati i risultati degli studi ” REIN” (che hanno dimostrato l’efficacia del trattamento con ACE inibitore nel rallentare e in alcuni casi arrestare la progressione del danno renale, evitando la dialisi, nelle nefropatie croniche con proteinuria) e BENEDICT (che hanno dimostrato che è possibile nel diabetico prevenire il danno renale e cardiovascolare).
Il Prof. Remuzzi ha anche fatto molti studi nel campo del rigetto del trapianto. In questo settore gli studi recenti del Prof. Remuzzi e dei suoi collaboratori hanno dimostrato per la prima volta che è possibile ottenere nell’animale la sopravvivenza indefinita di un organo incompatibile senza farmaci antirigetto “educando” il timo a riconoscere l’organo trapiantato come proprio.
Nelle sue ricerche ha inoltre affrontato il problema del grande divario tra limitata disponibilità di organi da trapiantare e crescente numero di pazienti in attesa di un trapianto. Con un approccio innovativo (trapianto di due reni di persone anziane in un solo ricevente, dopo accurata valutazione delle condizioni degli organi) queste ricerche hanno permesso di aumentare il numero dei trapiantati. Le ricerche più recenti riguardano le possibilità di rigenerare i tessuti e creare organi in laboratorio utilizzando cellule staminali.
E’ l’unico italiano ad essere membro del Comitato di redazione delle riviste “The Lancet” e “New England Journal of Medicine” (1998-giugno 2013); è stato uno dei vice-direttori della rivista “American Journal of Kidney Diseases” e fa parte del comitato editoriale di “American Journal of Transplantation, Kidney International e Clinical Journal of the American Society of Nephrology”. E’ stato nominato membro dell’ “American Association of Physicians” di Washington e del “Royal College of Physicians” di Londra. E’ stato insignito di “Jean Hamburger Award” (2005, Singapore) da parte della Società Internazionale di Nefrologia. Nel 2003 è stato nominato Professore Onorario presso l’Università di Maastricht e Professore Aggiunto dello Scripps Research Institute di La Jolla, Stati Uniti e nel 2008 Professore Onorario presso l'università di Cordoba, Argentina.
E’ membro del “Gruppo 2003”, scienziati italiani più citati al mondo della letteratura scientifica (Institue for Scientific Information, Philadelphia). Ha ricevuto nel 2006 il riconoscimento di Commendatore della Repubblica ed è stato insignito dalla Società Americana di Nefrologia (ASN) del più prestigioso premio nel campo della nefrologia, il “John P. Peters Award” (novembre 2007). Ad aprile 2011 ha ricevuto l'ISN AMGEN Award durante il Congresso Mondiale di Nefrologia a Vancouver. A novembre 2011 è stato il vincitore della terza edizione del premio internazionale per la nefrologia "Luis Hernando" assegnato dalla Iñigo Alvarez de Toledo Renal Foundation (FRIAT) a Madrid.
Dal giugno 2013 è stato presidente della International Society of Nephrology (ISN) per il biennio 2013-2015. E’ ideatore del progetto chiamato "0 by 25": Zero morti per insufficienza renale acuta non curata entro il 2025 nei paesi poveri. La speranza è che l’ISN contribuisca nel corso del decennio prossimo a far sì che si possa ridurre il tasso di mortalità dell’insufficienza renale acuta a livello globale .
A giugno 2015 è stato nominato "chiara fama" Professore di Nefrologia del Dipartimento Scienze Biomediche e Cliniche dell'Università degli Studi di Milano.
Ad Aprile 2018 ha ricevuto il Premio “Lennox K. Black International Prize for Excellence in Medicine” dell’Università Thomas Jefferson di Philadelphia.
Il Prof. Remuzzi è autore di più di 1440 pubblicazioni su Riviste Internazionali e di 16 libri, è editorialista del Corriere della Sera.
Scientific Director
Head of Department
Since July 1st 2018 Professor Remuzzi has taken on the role of Director of the the Mario Negri Institute for Pharmacological Research.
Prof. Giuseppe Remuzzi was born in Bergamo, Italy in 1949.
Upon completion of his medical training at the University of Pavia in 1974, he received specialty training in Hematology and Nephrology at the University of Milan.
Since 1975, he has pursued his academic career at the Bergamo hospital, where he was appointed Professor of Nephrology and Director of both the Department of Immunology and Clinical Transplantation (1996) and the Department of Medicine in 2011.
Since 1999, he is Director of the Division of Nephrology and Dialysis of the same hospital. Since 1984 he also coordinates the Negri Bergamo Laboratories of the “Mario Negri” Institute for Pharmacological Research and the affiliated Clinical Research Center for Rare Diseases “Aldo e Cele Daccò” in Ranica (BG), a group of basic scientists, physiologists, pharmacologists, molecular and cellular biologists, pathologists and clinicians devoted to the study of human renal diseases and their corresponding animal models from the perspective of pathophysiology and therapeutic intervention.
He touched major advances in many areas of nephrology. For example, his studies have led to new insights into many disorders, including the interactions between platelets and endothelium, pathophysiology of glomerular diseases and the factors that influence the progressive loss of kidney function. Work focused on improving the outlook for patients with end stage renal disease. Giuseppe Remuzzi pays tribute to the work of pioneers such as Barry Brenner, who delved deep into the processes behind glomerular function and their possible reversibility. Early work on the use of angiotensin-converting enzyme inhibitors to slow the decline of glomerular filtration rates proved dialysis was avoidable, not inevitable. Studies on immunologic mechanisms that influence the survival of transplanted organs, understanding of immunologic tolerance in the disorders that are linked to autoimmunity and finally, genetic diseases of the kidney have also been areas of investigation. Concerned by kidney donation shortages and deploring the current practice of discarding suboptimal donor kidneys, his team has shown that transplanting such kidneys in pairs is feasible and have set up an international effort to validate this approach. Giuseppe Remuzzi is investigating the kidney's ability to regenerate itself.
Prof. Remuzzi serves on editorial boards of numerous journals and is member of the International Advisory Board of The Lancet.
He served as Editorial Board member of the New England Journal of Medicine from 1998-2013. In recognition of his achievements, he has been awarded in 1998 honorary memberships of the Association of American Physicians and the British Royal College of Physicians.
In 2001 he was nominated Chairman of the Research and Prevention Committee of COMGAN (Commission on Global Advancement of Nephrology) of the International Society of Nephrology (ISN). In 2005 during the World Congress of Nephrology in Singapore he received the ISN Jean Hamburger Award.
In 2006 he was invited by the Italian Health Minister to become member of the Commission: “Consiglio Superiore di Sanità”. In 2007 he received during the annual American Society of Nephrology Congress in San Francisco the prestigious ASN John P. Peters Award and in 2011 he was awarded with the ISN AMGEN Award (World Congress of Nephrology: WCN 2011, Vancouver). In November 2011, he received the Third Edition of the International Award "Luis Hernando" assigned by the Iñigo Alvarez de Toledo Renal Foundation (FRIAT) in Madrid, Spain.
From 2013 to 2015, he was President of the International Society of Nephrology (ISN) for the biennium 2013-2015 and creator of the ISN initiative called "0 by 25": Nobody should die of preventable and treatable Acute Kidney Injury (AKI) by 2025. The hope is that the ISN will contribute during the next decade to ensure that we can reduce the mortality rate of acute renal failure at the global level.
In June 2015 he was made "chiara fama" Professor of Nephrology of the Clinical and Biomedical Sciences Department of the University of Milan.
In April 2018 he was awaded the “Lennox K. Black International Prize for Excellence in Medicine” at the Thomas Jefferson University in Philadelphia.
Prof. Remuzzi has authored and co-authored more than 1440 scientific articles, reviews and monographs and 16 books and regularly collaborate through the preparation of scientific articles with the Italian national newspaper “Corriere della Sera”.