Il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica, in provincia di Bergamo, è nato nel 1992 con l’intento di creare una struttura esclusivamente dedicata allo studio delle malattie rare, ambito in cui il Centro ha svolto un ruolo pionieristico, quando in Italia non esisteva pressoché nulla.
All'inizio della propria attività il Centro offriva soprattutto informazioni per i pazienti affetti da malattie rare che soffrivano della scarsità di notizie e di cultura medica. Sapere di più della propria condizione è, infatti, l'esigenza più urgente che ha chi soffre di una malattia rara.
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Nel corso degli anni, accanto a questa attività di servizio per i pazienti, il Centro Daccò grazie all'accrescersi della banca dati contenente notizie relative a numerose malattie rare, è andato configurandosi come un importante centro di raccolta di dati utili nella programmazione degli studi clinici.
Parallelamente è aumentata l'importanza dell'attività istituzionale del Centro, che si è concretizzata nelle collaborazioni con ministero, assessorati regionali, aziende sanitarie locali e singoli medici, contribuendo a dare forma alla politica sanitaria sulle malattie rare in Italia. Nel tempo il Centro ha mantenuto rapporti di collaborazione con ricercatori e istituzioni a livello internazionale, specie con la Commissione Europea.
Dal Dicembre 2001 il Centro di Ranica è stato riconosciuto come Centro di Coordinamento della Rete Regionale Malattie Rare (DGR N° VII/7328 del 11/12/2001).
Un fondamentale sostegno alle attività di ricerca del Centro deriva dal supporto della Fondazione ARMR (Aiuti alla Ricerca sulle Malattie Rare), che dal 1993 è a fianco del Mario Negri. I fondi raccolti ogni anno sono destinati a istituire borse di studio annuali da assegnare a Ricercatori, sia italiani che stranieri.
Il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica, in provincia di Bergamo, è nato nel 1992 con l’intento di creare una struttura esclusivamente dedicata allo studio delle malattie rare, ambito in cui il Centro ha svolto un ruolo pionieristico, quando in Italia non esisteva pressoché nulla.
All'inizio della propria attività il Centro offriva soprattutto informazioni per i pazienti affetti da malattie rare che soffrivano della scarsità di notizie e di cultura medica. Sapere di più della propria condizione è, infatti, l'esigenza più urgente che ha chi soffre di una malattia rara.
Nel corso degli anni, accanto a questa attività di servizio per i pazienti, il Centro Daccò grazie all'accrescersi della banca dati contenente notizie relative a numerose malattie rare, è andato configurandosi come un importante centro di raccolta di dati utili nella programmazione degli studi clinici.
Parallelamente è aumentata l'importanza dell'attività istituzionale del Centro, che si è concretizzata nelle collaborazioni con ministero, assessorati regionali, aziende sanitarie locali e singoli medici, contribuendo a dare forma alla politica sanitaria sulle malattie rare in Italia. Nel tempo il Centro ha mantenuto rapporti di collaborazione con ricercatori e istituzioni a livello internazionale, specie con la Commissione Europea.
Dal Dicembre 2001 il Centro di Ranica è stato riconosciuto come Centro di Coordinamento della Rete Regionale Malattie Rare (DGR N° VII/7328 del 11/12/2001).
Un fondamentale sostegno alle attività di ricerca del Centro deriva dal supporto della Fondazione ARMR (Aiuti alla Ricerca sulle Malattie Rare), che dal 1993 è a fianco del Mario Negri. I fondi raccolti ogni anno sono destinati a istituire borse di studio annuali da assegnare a Ricercatori, sia italiani che stranieri.
Non solo malattie rare
L'attività di ricerca del Centro riguarda non solo le malattie rare, ma anche le patologie renali croniche le complicanze del diabete e il trapianto d'organo. Per questo sono state rafforzate competenze diagnostiche di livello avanzato in alcune aree come la caratterizzazione di microangiopatie trombotiche, di malattie renali rare con particolare riferimento a malattie cistiche ereditarie, malattie glomerulari e forme sindromiche con coinvolgimento del tratto urinario, giungendo alla identificazione di nuovi geni malattia, al chiarimento di meccanismi patogenetici e allo studio di potenziali trattamenti.
Nel corso degli anni l'accrescersi della banca dati contenente notizie relative a numerose malattie rare, è andata configurandosi come un vero e proprio patrimonio di dati che si è poi arrichita anche della disponibilità di campioni biologici.
Questa importante e ricca banca dati ha reso possibile sviluppare diversi Registri di patologia utili per rispondere a quesiti complessi. I registri realizzati sono:
- GNMP - GlomeruloNefrite MembranoProliferativa
- SEU/PTT - Sindrome Emolitico-Uremica/Porpora Trombotica Trombocitopenica
- SNRS - Sindrome Nefrosica Steroido-Resistente
Oggi il centro di Ranica dispone di diverse biobanche, attualmente strutturate in un Centro di Risorse Biologiche (CRB), prezioso per supportare la ricerca con l'obiettivo di sviluppare nuovi approcci terapeutici.
Dal 2001 il Centro Daccò, in seguito al riconoscimento di Centro di Coordinamento della Rete Regionale Malattie Rare della Lombardia, ha arricchito la propria attività con nuove e importanti funzioni, come: