In questi giorni stiamo ricevendo tante domande su come ci si debba comportare quando in procinto di sottoporsi alla prima dose di vaccino o qualche giorno dopo averlo ricevuto, un genitore scopre che il proprio bambino è positivo al Covid-19.
Il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute ha da poco diffuso nuove regole comportamentali, valide sia per gli adulti che per i bambini.
In generale, vale per tutti il principio che per ricevere qualsiasi tipo di vaccino è necessario stare bene. Lo stesso vale per il Covid-19.
È meglio rimandare la somministrazione del vaccino al bambino positivo con pochi sintomi o addirittura asintomatico: primo perché è meglio che resti a casa in isolamento in quanto potenziale diffusore; secondo perché l’infezione naturale stimola il sistema immunitario come fa la vaccinazione.
Quindi è meglio aspettare la negativizzazione, attendere il tempo stabilito e procedere alla dose successiva, se sarà necessario farla. Come consiglia anche Sergio Abrignani, immunologo del Comitato Tecnico Scientifico, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Niente paura, non succede nulla!
Non ci sono evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che un’infezione asintomatica in atto possa danneggiare la riposta immunitaria sviluppata in seguito a vaccinazione. E se il genitore o il fratello risultano positivi al Covid-19 poco prima della vaccinazione del bimbo? È necessario monitorare gli eventuali sintomi, verificando se il bambino diventa positivo. Dopo aver ottenuto il risultato del tampone molecolare, in caso di negatività si procederà con la vaccinazione come da programma; in caso di positività si annullerà l’appuntamento.
Se il bambino dovesse contrarre l’infezione dopo qualche giorno dalla somministrazione della prima dose ed entro i quattordici giorni, non sarà necessario completare il ciclo vaccinale in quanto l’infezione naturale avrà stimolato il sistema immunitario allo stesso modo del vaccino.
Una singola dose di vaccino e la successiva infezione naturale non rappresentano una controindicazione ad un eventuale richiamo in futuro.
Al momento non è prevista la terza dose per i bambini nella fascia d’età 5-11anni.
Il completamento del ciclo primario di vaccinazione in un bambino che appartiene alla categoria 5-11 anni alla data della prima dose, ma che compie 12 anni dopo averla ricevuta, prevede la stessa formulazione ridotta da 10 microgrammi.
Secondo un recente studio condotto dal Center for Disease Control and Prevention americano, non ci sono controindicazioni alla somministrazione contemporanea del richiamo anti-Covid-19 insieme ad altri vaccini. I medici italiani, comunque, consigliano in via precauzionale di distanziare le somministrazioni di almeno due settimane, allo scopo di evitare che si sovrappongano gli effetti indesiderati.
Il 5 Gennaio il Ministero della Salute ha diffuso nuove regole riguardanti l’isolamento di persone risultate positive ad infezione da SARS-CoV-2.
Dieci giorni, che diventano sette se si è asintomatici e vaccinati con booster o vaccinati con due dosi da meno di 4 mesi.
La quarantena, invece, che riguarda i contatti stretti di una persona positiva sarà di:
Nel caso di bambini che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia la gestione dei contagi prevede l’interruzione delle attività dell’intera bolla, in presenza di un caso positivo. I bambini al di sotto dei cinque anni, infatti, non solo non possono essere vaccinati ma non hanno nemmeno l’obbligo di indossare la mascherina.
Alla scuola elementare, invece, nel caso si riscontrasse un positivo scatta prima la sorveglianza tramite tampone rapido antigenico o molecolare dei compagni di classe, a tempo zero e dopo cinque giorni. In caso di due positività, scatta la dad per tutti, per dieci giorni. La ragione è da ricondursi al fatto che non tutti i bambini sono ancora vaccinati (al momento in Italia solo il 20% dei bambini nella fascia 5-11 anni è stato vaccinato).
Infine, nel caso dei ragazzi di scuole medie inferiori e superiori (fascia d'età 12-19 anni con percentuale di vaccinati di circa l’82%), in caso di una sola positività si procede mediante autosorveglianza. Per questo motivo, infatti, il governo ha previsto tamponi gratuiti al fine di garantire un tracciamento corretto, semplicemente presentandosi in farmacia. La dad scatta dopo due casi di positività per i non vaccinati e per i vaccinati o guariti da più di 4 mesi. Invece per chi ha ricevuto il vaccino (due dosi o booster) o è guarito dal Covid-19 da meno di 4 mesi, la didattica viene continuata in presenza con obbligo di indossare mascherine FFP2 in caso di due positività e invece scatta la dad per 10 giorni al terzo caso di positività.
Giuseppe Remuzzi - Direttore Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS
Raffaella Gatta - Content manager