Responsabile
Unità Operativa Complessa Malattie Renali
Centro Clinico - Centro Aldo e Cele Daccò
Il dottor Piero Ruggenenti è nato a Milano nel 1958. Si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1983. Nel 1985 si è specializzato in Cardiologia presso l’Università degli Studi di Milano e nel 1989 si è specializzato con lode in Nefrologia Clinica presso la stessa Università.
Dal 1990 lavora come assistente di ruolo presso la Divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII (ex Ospedali Riuniti) di Bergamo.
Dal 2000 è capo del Dipartimento di Medicina Renale del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” dell’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo.
Dal 2009 è professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Nefrologia dell’Università degli Studi di Firenze.
È membro dell’"Organizing Secretariat" del Registro Internazionale sulla Sindrome Emolitica Uremica, è membro del comitato editoriale di "Journal of Nephrology" per la sezione Clinical Trial Protocols, dell’Editorial Board del “Current Diabetes Reviews” e del “Clinical Journal of the American Society of Nephrology”.
Il dottor Ruggenenti ha tenuto numerose lezioni su invito a congressi nazionali e internazionali ed è autore di oltre 300 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali e riguardanti numerose aree di interesse tra cui i meccanismi di progressione delle nefropatie croniche, le complicanze cardiovascolari delle malattie renali croniche, il diabete e le relative complicanze, il trapianto, le microangiopatie trombotiche, la farmacologia clinica. In particolare vanno considerati i risultati degli studi ” REIN” (che hanno dimostrato che alcuni farmaci che si impiegano per curare l’ipertensione, gli ACE inibitori, sono in grado di rallentare e talvolta di arrestare la progressiva perdita della funzione renale evitando la dialisi, nelle nefropatie croniche con proteinuria) e BENEDICT (che hanno dimostrato che è possibile, con precoci interventi terapeutici, prevenire il danno renale e cardiovascolare nei pazienti con il diabete di tipo 2).
Nel campo del trapianto, il dottor Ruggenenti ha co-ideato e contribuito alla realizzazione di due studi clinici quali il DKG, il DKG2 che hanno dato risultati rilevanti con ricadute immediate nella pratica clinica. I risultati del DKG e DKG2 (trapianto di due reni di persone anziane, di pazienti ipertesi, diabetici e proteinurici altrimenti esclusi dalla donazione in un solo ricevente) hanno permesso di aumentare il pool dei donatori contribuendo a ridurre il divario tra limitata disponibilità di organi da trapiantare e crescente numero di pazienti in attesa di un trapianto.
Head
Renal Diseases Unit Complex
Centro Clinico - Centro Aldo e Cele Daccò
Dr. Piero Ruggenenti was born in Milan, Italy in 1958.
He holds a MD from the University of Milan in 1983, he received specialty training in Cardiology and Nephrology (Cum Laude) at the University of Milan and in Pharmacological Research at the ‘Mario Negri’ Institute for Pharmacological Research in Bergamo.
He completed his internship, clinical and research training at the Negri Bergamo Laboratories of 'Mario Negri' Institute, and at the Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo.
Dr. Piero Ruggenenti is an Assistant-Professor in the Division of Nephrology and Dialysis of the Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Italy and is Head of the Department of Renal Medicine at the Clinical Research Center for Rare Diseases “Aldo e Cele Daccò” of the Mario Negri Institute for Pharmacological Research in Bergamo.
Since 1984 he has been member of Organizing Secretariat of the International Registry of HUS. He is member of the Editorial Board of “Journal of Nephrology” and “Current Diabetes Reviews”.
Dr. Ruggenenti has authored or co-authored of more than 300 scientific articles, reviews and monographs, especially in the field of renal disease progression, renal vascular biology in uremia, the role of protein trafficking in renal disease progression and the understanding of the pathophysiology of hemolytic uremic syndrome.