Viviamo di più e, quindi, è importante vivere bene e mantenersi attivi.
Nel corso degli ultimi anni il concetto di “anziano” è decisamente cambiato come del resto anche l’aspettativa di vita. Se, infatti, alla fine del 1800, la vita media di un uomo era di circa 35 anni e solo un terzo raggiungeva i 60 anni, negli ultimi 20 anni del XX secolo, erano considerati anziani i soggetti con oltre 70 anni di età (71 o più anni gli uomini e 76 o più le donne). Oggi si è arrivati a circa 75 anni per gli uomini e oltre 80 per le donne.
Proviamo, dunque, a rispondere ad alcune delle domande più frequenti:
Come già detto, se fino a poco tempo fa una persona di 60-65 anni si avviava verso una progressiva decadenza, oggi si tendono a valorizzare le “potenzialità attive” e la possibilità di condurre uno stile di vita attivo sia sul piano fisico che sociale. Se è vero, infatti, che il passare degli anni porta con sé dei cambiamenti fisici, psichici e caratteriali percepibili da ciascuno di noi, l’invecchiamento non è una malattia. Bisogna, perciò, evitare che alcuni limiti fisiologici siano trasformati in malattie per colpa di comportamenti o stili divita non salutari.
Se pensiamo quindi ai fattori importanti per la salute e il benessere di una persona anziana, questi sono sicuramente:
Su quest’ultimo punto vale la pena soffermarsi, perché il principale stile di vita da evitare con la più assoluta certezza è la sedentarietà, uno dei mali più diffusi nei paesi sviluppati e moderni. Infatti, più si riduce l’attività fisica, più diminuiscono le capacità motorie che portano, poi, a un deterioramento fisico ed a una drastica diminuzione della motivazione. Tutto questo contribuisce a una rapida escalation verso l’invecchiamento e all’aumento del rischio che compaiano malattie cardiovascolari, respiratorie, muscolo-scheletriche e tumorali, solo per citarne alcune.
La sedentarietà va, quindi, evitata soprattutto nelle persone anziane per salvaguardare la salute ma, soprattutto, per preservare e migliorare la qualità di vita.
Se ancora non siete convinti dell’importanza dell’attività fisica per gli anziani, ecco dieci benefici concreti:
La premessa generale è che tutti possono e devono svolgere attività fisica, coerentemente con le proprie condizioni di salute. Detto questo, per chi ha sempre praticato attività fisica, il consiglio è di evitare di dare troppa importanza agli acciacchi dell’età e di continuare a praticarla con regolarità e costanza. Se, invece, è da un po’ di tempo che si conduce una vita sedentaria e decidete di iniziare a fare un po’ di movimento, è bene consultare prima il medico che potrà consigliare le attività più adeguate alle vostre condizioni di salute, alle vostre capacità fisiche, ai vostri bisogni e al contesto ambientale in cui vivete. Un incontro periodico col vostro medico permetterà, oltre ad un controllo generale della vostra salute, di personalizzare ulteriormente l’attività fisica che state svolgendo.
Per raggiungere risultati apprezzabili in termini di salute e benessere nel binomio anziani e sport è sufficiente dedicare mezz’ora al giorno a camminare a passo spedito, dedicarsi con vivacità ai lavori domestici, fare giardinaggio. Buona abitudine è spostarsi a piedi anziché utilizzare l’auto, fare le scale a piedi evitando l’ascensore e usare meno il telefono preferendo incontrare di persona i propri amici.
Oltre a questo la raccomandazione è di:
Un esercizio fisico di almeno 30 minuti al giorno, di intenso sforzo fisico, faccia parte delle buone abitudini di vita che rappresentano la base per evitare malattie croniche. Ma non è l'unica soluzione! Uno studio condotto su 25.241 persone dell'età fra 40 e 69 anni, riporta interessanti risultati per coloro che si sottopongono a brevi ma rigorosi esercizi durante la giornata, quali per esempio salire di corsa le scale, correre il più svelto possibile, il tutto per pochi minuti. Questo esercizio vigoroso di 1-2 minuti, ripetuto per almeno 3 volte al giorno, comporta una diminuzione dei tumori del 38% e della mortalità cardiovascolare del 48% rispetto a chi non pratica attività motoria. Si possono, insomma, ottenere importanti vantaggi per la salute anche da parte di chi ha poco tempo disponibile.
Nel caso degli anziani oltre i 65 anni, il Ministero della Salute ha anche sviluppato un altro strumento interessante. Si tratta del sistema di sorveglianza PASSI d'argento, che misura il livello di attività fisica utilizzando il PASE - Physical Activity Scale for Elderly. Sono tenute in considerazione attività comunemente svolte da persone di questa età, come passeggiare, fare giardinaggio, curare l’orto, attività domestiche, prendersi cura di un’altra persona, oltre ad attività sportive o ricreative.
I dati raccolti dal Ministero della Salute, in linea con quelli dell'OMS, relativi al 2020-2021, evidenziano che la quota di sedentari è del 42% (67% negli over 85). Camminare fuori casa è l’attività maggiormente praticata tra quelle di svago. In pochi hanno prediligono ginnastica dolce, ballo, nuoto, corsa o l’attività aerobica o attrezzistica.
Segnaliamo, infine, una simpatica iniziativa di alcune agenzie ATS, nell'ambito del progetto “Invecchiamento attivo e in buona salute: prevenzione delle cronicità”, che organizza gruppi di cammino coinvolgendo persone di tutte le età, prendendo spunto da paesi del Nord Europa. L’attività dei gruppi di cammino risulta sostenibile e partecipata. Consultate la presenza di questa iniziativa presso l'ATS di vostra appartenza.
Anche se fare regolare attività fisica è fondamentale, è vero anche che esistono alcuni campanelli d’allarme, considerati veri e propri sintomi che, in caso di comparsa, suggeriscono di sospendere qualsiasi tipo di attività e di consultare il medico.
Questi, ad esempio, sono: