Data prima pubblicazione
14/6/2019
November 5, 2025

Anziani e farmaci: poche regole per un corretto impiego

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November 5, 2025

Anziani e farmaci: poche regole per un corretto impiego

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Come gestire i farmaci in età avanzata, prevenire effetti collaterali e vivere a lungo in salute con consapevolezza. I consigli di Alessandro Nobili, responsabile del Dipartimento di Politiche per la Salute dell’Istituto Mario Negri.

Indice

Ad oggi non esistono farmaci o “cure alternative” in grado di curare o rallentare l’invecchiamento. Fortunatamente, essere anziani non significa necessariamente essere malati o dipendere dai farmaci. È vero però che, con l’età, aumentano le patologie croniche e può diventare necessario assumere più farmaci contemporaneamente. Questo fenomeno, noto come politerapia, è una delle principali sfide della medicina geriatrica.

Cosa significa invecchiare?

L’invecchiamento è un’ inevitabile tappa della vita che, se vissuta con lo spirito giusto e la consapevolezza dei limiti e dei cambiamenti a cui l’organismo va incontro, può dare le stesse soddisfazioni delle età trascorse.

Oggi, la parola invecchiamento è spesso usata in maniera impropria come sinonimo di malattia. L’espressione “sto diventando anziano” spesso pronunciata man mano che l’età avanza è un modo piuttosto approssimativo di definire il decadimento di un organismo. L’età unisce tutti gli eventi e i processi biologici legati all’invecchiamento, alle malattie, alla disabilità, agli avvenimenti sociali, al livello d’istruzione e allo stile di vita che ognuno di noi sceglie.

L’invecchiamento è un processo naturale che può essere distinto in tre diverse tipologie:

  1. l’invecchiamento “normale”, il più comune, il cui inizio è generalmente legato all’età del pensionamento, che, però, in assenza di malattie importanti consente una vita sociale piena e soddisfacente fino a 75-80 anni, ed oltre
  2. l’invecchiamento “patologico”, segnato da malattie croniche e spesso multiple, che possono limitare in maniera importante la vita e le attività di una persona
  3. l’invecchiamento “di successo”, caratterizzato da un sano stile di vita, sia socialmente sia, a volte,anche lavorativamente, che si protrae fino ad una età molto avanzata vicina ai limiti della durata biologica

I fattori che influenzano l'invecchiamento

  • il patrimonio genetico
  • le abitudinidi vita
  • il livello culturale ed economico
  • la presenza di una buona rete di relazioni familiari e sociali e, non ultimo, un po’ di buona sorte. La povertà, ad esempio, è senza dubbio una delle cause maggiori di cattiva salute o invecchiamento precoce

Le tre tipologie di invecchiamento

  • Invecchiamento normale: è il più comune e consente, in assenza di malattie importanti, una vita piena e attiva fino agli 80 anni e oltre.
  • Invecchiamento patologico: è associato a malattie croniche e multiple che possono ridurre l’autonomia.
  • Invecchiamento di successo: caratterizzato da uno stile di vita sano, relazioni attive e, a volte, anche un impegno lavorativo in età avanzata.

Anziani e farmaci: in medio stat virtus

Succede spesso che con l’avanzare dell’età si inizino a consumare più farmaci contemporaneamente.

I farmaci attualmente a disposizione sono in grado di curare alcune malattie (antibiotici), lenirne i sintomi (antidolorifici), o prevenirne le complicazioni (farmaci per le malattie cardiovascolari).

In alcuni casi, però, possono essere i farmaci stessi a causare patologie, in realtà i loro effetti collaterali: questa condizione diventa tanto più probabile quanto più un individuo è “fragile” e quanti più sono i farmaci che si è costretti a prendere.

Per questo motivo è molto importante che gli anziani imparino ad attribuire il giusto ruolo ai farmaci, evitando di fare subito ricorso ad una medicina anche per un piccolo problema, diventando cosi farmacodipendenti. Capita, infatti, che ad esempio pillole per intestini pigri o gocce per dormire meglio vengano prese con molta leggerezza. Così come poi è anche facile imbattersi in anziani “contrari ai farmaci”. Questi ultimi si auto riducono le dosi, soprattutto quando la malattia non dà sintomi, “perché le medicine fanno sempre più male che bene!”.

Né abuso né rifiuto: la virtù sta nel mezzo. Solo i farmaci davvero necessari, alle dosi corrette, garantiscono benefici senza rischi.

Come cambia la risposta ai farmaci con l'età

In tutti gli organismi, il farmaco è efficace e funzionante quando raggiunge il proprio bersaglio. Le vie di somministrazione sono diverse:

  • per os (pastiglie o compresse)
  • per iv o intramuscolari
  • per somministrazione topica (pomate o cerotti)
  • per somministrazione rettale (supposte)
  • per via inalatoria, etc.

Una volta introdotto nell’organismo, il destino di un farmaco è scandito da diverse fasi prima di raggiungere il suo sito d’azione.

Con l’invecchiamento, l’organismo cambia: l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci (ADME) diventano più lenti e meno efficienti.
Questo può alterare l’efficacia del trattamento e aumentare il rischio di effetti indesiderati, soprattutto a carico di fegato, reni e apparato digerente.

Inoltre, la barriera ematoencefalica diventa più permeabile, rendendo il cervello più sensibile ai farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (come sonniferi o ansiolitici).

Effetti collaterali e interazioni tra farmaci

Nessun tipo di sostanza, che sia farmacologica o derivato da erbe si può dire innocua. Tutto può provocare degli effetti collaterali. Negli anziani i cosiddetti “side effects” si presentano molto più spesso che nei giovani e negli adulti.  

Nel caso specifico di un farmaco, tra gli effetti indesiderati si possono distinguere:

  • Effetti correlati alla dose (prevedibili, come l’eccessiva riduzione della pressione con gli anti-ipertensivi);
  • Effetti non correlati alla dose (più rari, come reazioni allergiche o miopatie da statine).

Tra i fattori che aumentano il rischio di effetti indesiderati è bene ricordare:

  • la dose di farmaco assunta (più è alta, più alto è il rischio): per ogni età c’è una dose raccomandata. Spesso le dosi raccomandate per i giovani o gli adulti, infatti, non sono indicate per un paziente anziano
  • il numero di farmaci assunti: più farmaci si assumono, più è alta la probabilità di avere effetti collaterali. Tra questi vanno considerate anche le cosiddette “medicine alternative”. Queste ultime, a differenza di quanto si crede, possono interagire con i farmaci di uso comune e provocare anche effetti collaterali piuttosto gravi
  • le interazioni tra farmaci, problema molto diffuso nell’anziano ma spesso sottovalutato, se non addirittura ignorato. Prima di assumere un nuovo farmaco, anche se da banco, è bene mettere al corrente il medico o il farmacista di tutti i farmaci, convenzionali e non, che si stanno assumendo.

Cosa fare in caso di assunzione di un nuovo farmaco?

Nel caso sia necessario iniziare una nuova terapia, è buona regola chiedere al medico o al farmacista quali sono gli eventuali effetti collaterali cui bisogna porre maggiore attenzione. In particolare:

  1. Istruzioni sull’uso: quando, come, quanto e per quanto tempo prenderlo,e come comportarsi in caso di errori nel dosaggio
  2. Effetti del farmaco: come funziona e cosa può succedere se non lo si prende
  3. Precauzioni: il farmaco può influenzare attività quotidiane, come ad esempio la capacità di guida
  4. Effetti indesiderati: che tipo di effetti indesiderati possono verificarsi, come riconoscerli, per quanto possono persistere e cosa fare se compaiono
  5. Interazioni: quali medicine, bevande e/o alimenti è bene evitare
  6. Visite di controllo: ogni quanto prevedere controlli, quali esami effettuare per verificare l’efficacia e i rischi connessi all’uso del nuovo farmaco.
In caso di comparsa di un effetto indesiderato, è bene riferirlo immediatamente a personale specializzato.

Quest’ultimo dopo aver comunicato cosa fare al paziente, dovrà segnalare l’accaduto attraverso un’apposita scheda al servizio di farmacovigilanza della ASL, che poi lo trasmetterà al Ministero della Salute. Questa segnalazione, oltre ad un dovere di legge, è un atto che può contribuire a migliorare le conoscenze su un dato farmaco.

Anziani e farmaci: decalogo per un corretto uso

In generale, deve valere la regola che, se l’assunzione di un farmaco può contribuire a raggiungere uno stato di benessere e di miglioramento dello stato di salute, allora vale la pena assumerlo; se, però, può essere il farmaco stesso fonte di problemi, allora è opportuno astenersi dall’assumerlo.

L’invecchiamento tende a far comparire maggiori problemi riguardo all’assunzione di farmaci. E’ per questo che andrebbe rispettato questo semplice decalogo.

  1. Non sempre alla comparsa di un disturbo di salute è necessario ricorrere a un farmaco
  2. Anche se è più semplice assumere una pillola, molti sintomi o malattie sono causati da cattive abitudini di vita che è necessario modificare
  3. Quando si deve assumere un farmaco, è bene seguire attentamente quando, quanto, come e per quanto tempo prenderlo, come consigliato dal proprio medico
  4. Spesso un farmaco può provocare effetti indesiderati, oltre che apportare giovamento
  5. Evitare farmaci convenzionali e non, che promettono “miracoli” ( “elisir di giovinezza” )
  6. Limitare il numero di farmaci da assumere, per evitare il rischio di interazioni e di effetti indesiderati
  7. Assumere con criterio anche semplici farmaci da banco: questi, anche se venduti senza l’obbligo della ricetta del medico, sono sempre farmaci
  8. Evitare di accumulare troppi farmaci in casa, e cioè disporne sempre da assumere in caso di emergenza, controllando però con attenzione la relativa data di scadenza
  9. Diffidare delle pubblicità ed evitare i consigli di vicini, amici, parenti o peggio di giornali e riviste; per ogni problema di salute è sempre meglio consultare il medico o il farmacista di fiducia
  10. Quando si diventa anziani tutti i problemi legati all’uso dei farmaci, in genere, aumentano, quindi porre maggiore attenzione.

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