Dalla cannabis alla cocaina, passando per ketamina e nuove sostanze psicottive: ecco i numeri derivati dall'analisi delle acque reflue sui consumi di droghe nel nostro Paese.
Sono stati appena pubblicati i dati sul consumo di droghe in Italia basato sull’analisi delle acque reflue urbane. Lo studio, finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio e commissionato al laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali dell’Istituto Mario Negri, fa parte della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia.
L’obiettivo è quello di aggiornare il monitoraggio sui consumi di droghe in Italia nel periodo gennaio-marzo 2024.
“Questo studio – spiega Sara Castiglioni Responsabile del laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali - rientra nel progetto “Acque reflue 2023” che, seppure non completamente esaustivo della problematica a livello nazionale, grazie a una rete di 38 città (33 monitorate a partire dal 2020 e 5 nuove), si propone di condurre le analisi due volte all’anno per due anni, con l’obiettivo di seguire nel tempo i profili di consumo delle principali sostanze stupefacenti in Italia”.
La rete è costituita dalle principali città italiane (capoluoghi di regione e/o aree metropolitane) e altre città, tra cui alcune a forte vocazione turistica. Le analisi si sono concentrate sulle sostanze psicoattive “maggiori” - cocaina, amfetamina, ecstasy, metamfetamina, eroina e cannabis - oltre ad una lista di nuove sostanze psicoattive definite come prioritarie a livello europeo, in particolare ketamina, oppioidi sintetici, inclusi fentanili, catinoni, fenetilamine e triptamine. Sono stati rilevati i consumi medi settimanali (dosi/giorno/1000 persone) e sono stati confrontati con i risultati ottenuti nello studio del biennio 2020 -2022.
I consumi medi nazionali risultano pressoché costanti per cannabis (circa 52 dosi/giorno/1000 persone) ed amfetamina (per cui si riporta un consumo comunque molto basso e limitato a poche città, 0.02 dosi/giorno/1000 persone) e leggermente in aumento per cocaina (circa 11 dosi/giorno/1000 persone) e metamfetamina (circa 0.15 dosi/ giorno/1000 persone). Si rileva invece una diminuzione del consumo medio di eroina (2.8-1.2 dosi/giorno/1000 persone) ed un aumento del consumo medio di ecstasy (0.06-0.15 dosi/giorno/1000 persone).
Per quanto riguarda le Nuove Sostanze Psicoattive - NSP sono state monitorate 60 sostanze appartenenti a sette diverse classi, tra cui oppioidi sintetici, triptamine e catinoni sintetici.
La loro presenza nelle acque reflue è stata rilevata in tutte le 38 città. In generale i consumi sono molto ridotti e comparabili al range basso di consumo di metamfetamina ed ecstasy (alcuni mg/ giorno/1000 persone). Le sostanze rilevate più frequentemente e in quantitativi più abbondanti si confermano i catinoni sintetici quali metcatinone e 3-MMC, e triptamine come N,N-DMT e 5-MeO-DMT. Nessun opioide sintetico analogo dei fentanili o altri oppioidi sono stati rilevati nelle acque reflue, ciò porta a pensare che il consumo di queste sostanze ad uso ricreativo sia al momento contenuto in Italia e che il fentanyl rilevato possa essere ricondotto ad un uso terapeutico.
Lo studio include anche il monitoraggio di KETAMINA, un farmaco anestetico, per cui recentemente è stato riscontrato un aumento dell’uso a livello ricreativo in Europa. L’analisi ha rilevato un aumento anche in Italia con una media nazionale nel 2024 di 7.3 mg/giorno/1000 persone, in aumento rispetto al biennio 2020-2022 in cui si registrava un consumo medio di 4.9 mg/giorno/1000 persone. In particolare, si evidenzia il progressivo aumento del consumo in alcune città, dove i quantitativi rilevati dal 2020 ad oggi sono aumentati anche di 3-4 volte. Questi forti aumenti potrebbero essere attribuiti ad un uso ricreativo della sostanza, tuttavia sarebbe utile il confronto con i dati di prescrizione terapeutica per identificare con più precisione il profilo di consumo.
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