ultimo aggiornamento:
October 20, 2021

Che cosa sono i farmaci off-label?

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In Italia la legge autorizza l’utilizzo di alcuni farmaci per impieghi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati. In gergo tecnico si parla di farmaci off-label, letteralmente fuori etichetta.

Un esempio è quello successo durante la pandemia Covid-19: durante le prime fasi, infatti, i medici non avevano a disposizione nessun medicinale specifico contro il virus SARS-CoV-2 e quindi hanno cercato di curare l’infezione utilizzando antivirali o altri farmaci già noti.

Un altro esempio è quello del sildenafil, meglio conosciuto come Viagra: questo farmaco, originariamente sviluppato per curare l’angina pectoris, oggi viene prescritto off-label per curare la disfunzione erettile, dopo aver ricevuto l’approvazione dalla FDA.

Prescrivere un farmaco off-label rappresenta un’importante opportunità terapeutica. Bisogna però tener presente che questo utilizzo può esporre a potenziali effetti collaterali non ancora documentati. Per questo motivo, la legislazione italiana approva la prescrizione off-label solo se fatta da un medico che, sotto sua diretta responsabilità, prescrive un farmaco diverso sulla base di evidenze scientifiche documentate e quando non esistono scelte terapeutiche migliori.

Quando un medico prescrive farmaci off-label deve ottenere il consenso informato del paziente, ciò vuol dire che il medico:

  • deve spiegare al paziente lo scopo della cura,
  • deve elencare i possibili eventi avversi a cui si espone,
  • deve descrivere tutti i dati relativi all’efficacia disponibili nell’uso off-label del farmaco che intende somministrare.

Il primo esempio di farmaco usato off-label  

Nel 1998 è stata approvata la legge 94, chiamata anche “legge Di Bella”, primo esempio di approvazione di utilizzo off-label. Il farmaco in questione era la somatostatina, utilizzata per curare disturbi gastrointestinali, come ad esempio ulcere emorragiche. Era il 1977, quando Luigi Di Bella introduceva la somatostatina nella sua multiterapia per curare tumori solidi. Negli anni successivi il “metodo Di Bella” diventava un caso mediatico: secondo il medico, la combinazione di somatostatina con altri farmaci era capace di prevenire la formazione di metastasi.

Nonostante la totale assenza di ricerche scientifiche che supportassero queste affermazioni, venne emanata d’urgenza la legge 94 per cercare di contenere le possibili ripercussioni economiche sul Sistema Sanitario Nazionale dell’ampio utilizzo off-label della somatostatina, autorizzazione che poi si è rivelata sbagliata ed inefficace.

Cosa deve dimostrare la documentazione per i farmaci off-label?

I farmaci off-label vengono utilizzati in molte branche della medicina: in psichiatria, in neurologia, in ematologia, in reumatologia, ma soprattutto in oncologia.

In Italia la lista ufficiale di tutti i farmaci usati off-label è presente sul sito dell’ Aifa ed è gestita e aggiornata dalla Commissione tecnico scientifica (Cts). L’inserimento di un medicinale all’interno della lista può avvenire sia da parte della stessa Cts sia su richiesta di società scientifiche, di aziende sanitarie o comunque di qualsiasi struttura a carattere scientifico.

Prima di valutare e approvare l’inserimento di un nuovo farmaco nella lista degli off-label, la Cts richiede una articolata documentazione, nella quale bisogna dimostrare:

  1. la gravità della malattia che si vuole curare;
  2. l’assenza di valide terapie;
  3. la proposta di un trattamento terapeutico diverso;
  4. i costi indicativi;
  5. l’autorizzazione del medicinale in Italia e all’estero;
  6. la documentazione scientifica con tutti i dati clinici relativi.

Alcuni esempi di farmaci off-label

Amantadina

L’amantadina è un farmaco sviluppato per la cura di infezioni virali che interessano le vie respiratorie, come ad esempio l’influenza causata dai virus stagionali. Il farmaco diventa utile nelle persone che non possono ricevere il vaccino antinfluenzale a causa di accertate allergie oppure quando l’infezione è causata da ceppi virali non presenti all’interno del vaccino.
L’amantadina è utilizzata off-label nella cura di forme lievi e iniziali della malattia di Parkinson: è stato dimostrato, infatti, che questo farmaco è capace di aumentare la sintesi e il rilascio di dopamina, i cui livelli diminuiscono all’esordio della malattia neurodegenerativa.

Amitriptilina

L’amitriptilina è un farmaco antidepressivo utilizzato per curare alcune forme di cefalea e per trattare alcuni disturbi d’ansia e d’insonnia.
Recentemente l’amitriptilina è utilizzata off-label per alleviare i disturbi derivanti da infezione da Hepres Zoster, abbassando il dosaggio rispetto alle indicazioni ufficiali.
Inoltre, l’amitriptilina è prescritta anche per curare malattie come la sindrome del tunnel carpale, la fibromialgia, la vulvodinia, la cistite interstiziale, la prostatite, la sindrome del colon irritabile e alcune neuropatie.

Carbamazepina

La carbamazepina è un farmaco usato nel trattamento dell’epilessia. Il suo target farmacologico è rappresentato dai canali del sodio.
Oggi la carbomezapina è utilizzata off-label per curare nevralgie e per stabilizzare l’umore nel disturbo bipolare.

Sertralina

La sertralina è un farmaco nato per il trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia in adolescenti e adulti.
In questi ultimi anni la sertralina è diventata farmaco off-label d’elezione per la cura della sindrome da stress post-traumatico e, in alcuni casi, per curare la sindrome pre-mestruale.

Semaglutide

La semaglutide è un farmaco antidiabetico utilizzato per aumentare i livelli di insulina e per abbassare quindi la glicemia.
Recentemente è stato dimostrato che la sertralina è efficace anche nel curare l’obesità, andando ad agire sullo “stimolo della fame”, nell’ipotalamo: aumentando il senso di sazietà, infatti, il paziente mangia di meno e riesce a controllare meglio il peso corporeo.

Silvio Garattini- Presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Raffaella Gatta - Content manager

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