ultimo aggiornamento:
July 3, 2019

Assumere farmaci in sicurezza: ecco come

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L’assunzione di farmaci è un gesto tanto comune quanto importante, e per questo motivo va fatto con criterio e consapevolezza.

Nel corso della lettura di questo articolo saranno affrontati i seguenti argomenti:

  • Cittadino e medico di base
  • Assunzione farmaci: dosaggio, durata e vie di somministrazione
  • Come conservare al meglio i farmaci - Attenzione alle stagioni più calde!
  • Il “bugiardino”: cos’è e come va letto

Cittadino e medico di base

Innanzitutto, il cittadino deve sempre avere un buon dialogo con il proprio medico curante, che in teoria ci indirizza verso l’assunzione di questa o quella medicina, facendo in modo di essere capiti. Per questo è necessario essere chiari nel descrivere i propri disturbi, documentando il proprio stato di salute con relativi esami eventualmente eseguiti in passato, così da fornire al medico un quadro clinico generale.

Dal canto suo, invece, il medico deve essere capace di ascoltare e comprendere il proprio paziente, cercando di entrare in sintonia con lui/lei. Inoltre, è fondamentale che il medico sappia spiegare con parole semplici la natura di un problema e la conseguente scelta di un farmaco: secondo ricerche svolte tra i pazienti, infatti, il “bravo medico curante” è colui che in modo umano e sensibile informa consapevolmente il proprio paziente con consigli utili e terapie adeguate. Il rapporto cittadino-medico è soggetto a norme specifiche, che devono essere rispettate da entrambe le parti, dettate da linee guida del Sistema Sanitario Nazionale. Ad esempio, tra i diritti del cittadino c’è quello di rispettare la riservatezza dei propri dati, mentre trai suoi doveri c’è quello di riferire al proprio medico di base eventuali medicine in uso o terapie in atto.

Assunzione farmaci: dosaggio, durata e vie di somministrazione

E’ assolutamente importante rispettare il giusto dosaggio di un farmaco per godere dei suoi benefici.

Assumere una medicina al di sotto della sua dose minima significherebbe non avere nessun effetto, mentre assumerla al di sopra della sua dose massima porterebbe ad avere effetti collaterali e tossici. E’ altrettanto ovvio che il “giusto” dosaggio dovrà essere messo in relazione a età, peso, terapie già in corso, stato generale di salute e eventuale gravità della malattia da curare. Un atteggiamento che va assolutamente evitato è quello di farsi auto-diagnosi, aumentando la dose del farmaco per avere un effetto più forte, o, al contrario, abbassandosi la dose per ridurre eventuali effetti collaterali.

Come per le dosi, anche il rispetto dei tempi è importante affinché la terapia sia efficace e tollerata. Quindi, è importante non assumere le dosi prescritte a intervalli più brevi di quelli raccomandati per evitare di imbattersi in effetti indesiderati, così come a intervalli più lunghi per evitare di ridurre l’efficacia. Inoltre, è opportuno non interrompere una cura perché “questa medicina non mi sta dando nessun giovamento” nel caso, ad esempio, di un paziente iperteso che non vede subito beneficio. Oppure interromperla perché “sto già meglio” nel caso di un paziente affetto da diabete o malattia cronica che vede al contrario un giovamento immediato.

In ultimo, è molto importante assumere i farmaci seguendo esattamente quanto consigliato dal medico curante, rispettando le giuste vie di somministrazione. Quindi, ad esempio:

  • le compresse vanno ingerite intere e non vanno frantumate
  • i granulati vanno sciolti bene in acqua
  • le iniezioni vanno fatte da mano esperta.

Come conservare al meglio i farmaci

I farmaci devono essere conservati in un luogo buio e non accessibile ai bambini, a temperatura ambiente (intorno ai 20°C), lontano da fonti di calore, o se specificato in frigorifero. Essi non vanno esposti alla luce solare e non andrebbero lasciati in auto. Inoltre, vanno sempre conservati nella loro confezione originale, e, se si nota un cambiamento di colore, disapore e/o di consistenza, vanno opportunamente eliminati, in quanto potrebbero essere alterati. Per questo è necessario fare sempre controlli periodici per smaltire eventualmente i prodotti scaduti. Altro argomento comune di discussione riguarda la data di scadenza. Questa si riferisce a confezioni integre, e, se superata bisogna mettere in conto una probabile perdita del principio attivo all’interno della medicina. In ogni caso, dopo l’apertura di una confezione, va sempre rispettato quanto riportato nel foglietto illustrativo.

Attenzione alle stagioni più calde!

assunzione farmaci

Come sottolinea il Prof. Silvio Garattini il caldo eccessivo tipico dei mesi di giugno, luglio e agosto, può compromettere la conservazione e l’efficacia di parecchi farmaci.

“Alcuni farmaci vanno conservati in frigo, ma anche altri prodotti rischiano di risentirne se si superano i 38-40 gradi, come può accadere negli appartamenti esposti al sole e senza aria condizionata. Il suggerimento, allora, è quello di fare attenzione che i medicinali siano conservati in luoghi freschie asciutti, in caso riponendoli in frigo”.

“In generale" continua il Prof. Garattini "ci sono tre tipologie di pazienti in terapia che possono risentire del caldo estivo intenso:

  1. al primo posto, chi sta prendendo antipertensivi: le alte temperature aumentano la vasodilatazione, e, quindi, anche chi aveva raggiunto un buon controllo con il caldo improvviso rischia svenimenti o collassi, se non regola la dose dietro indicazioni del medico. Il consiglio, in questo caso, è di controllare la pressione e consultare lo specialista prima di ‘aggiustare’ la terapia”.
  2. al secondo posto, c'è chi assume diuretici, i quali sono a rischio disidratazione: all’effetto dei farmaci si abbina infatti l’intensa sudorazione. Dunque, è bene fare attenzione a idratarsi, anche con l’aiuto di cibi ricchi di acqua.
  3. al terzo posto ci sono i pazienti che assumono sedativi: "Attenzione, le alte temperature" ricorda Garattini "già inducono un po’ di sonnolenza. Se questa si somma all’effetto dei farmaci, si rischiano problemi: dagli incidenti stradali alle cadute”.

Quindi, per evitare qualsiasi disattenzione o errore è fondamentale chiarire con il proprio medico o con il farmacista tutti i dubbi. Non eliminate mai il foglietto illustrativo e, in caso di terapie farmacologiche più rilevanti, tenete a portata di mano un promemoria con l’elenco di tutte le medicine da assumere e i rispettivi orari di assunzione, utilizzando magari appositi contenitori portapillole e facendosi aiutare da un familiare.

Il “bugiardino”: cos’è e come va letto

Il foglietto illustrativo o “bugiardino” è probabilmente chiamato così da un uso nominale dell’aggettivo bugiardo. In Toscana, per la precisione in area senese, gli anziani rammentano che il “bugiardo” era la locandina dei quotidiani esposta fuori dalle edicole e da qui, riducendo le dimensionidel foglio, si è probabilmente arrivati a denominare “bugiardino” il foglietto dei medicinali. Collocato all’interno di ogni confezione medicinale per legge, è generalmente suddiviso in sezioni e sottosezioni in modo da offrire al paziente tutte le informazioni relative al farmaco che si sta apprestando ad assumere.

Il foglietto illustrativo può essere, quindi, considerato la “carta di identità” di un farmaco. Esso deve contenere:

  • la denominazione del medicinale (ovvero sia il nome commerciale che quello generico del principio attivo)
  • la composizione
  • la formulazione
  • il meccanismo d’azione
  • le indicazioni terapeutiche
  • la posologia e le vie di somministrazione
  • le controindicazioni e le avvertenze speciali
  • le precauzioni di utilizzo e le eventuali interazioni
  • gli effetti collaterali
  • le informazioni su conservazione e scadenza
Consultare e comprendere del tutto il contenuto del bugiardino diventa, dunque, un atto fondamentale di salvaguardia della propria salute.

Attenzione, però, che il bugiardino non diventi pericoloso! Capita spesso, infatti, di imbattersi in pazienti un po' ipocondriaci, che, in seguito alla lettura, iniziano a sentirsi alcuni o tutti i sintomi e gli effetti collaterali elencati.

E’ importante tenere presente che per legge un foglietto illustrativo deve elencare tutti gli effetti collaterali (argomento già affrontato in tema di farmaci). Questi ultimi, però, soprattutto se gravissimi, sono estremamente rari. Quindi, bisogna evitare di cadere in un eccessivo stato d’ansia al momento dell’assunzione di un farmaco.

E’ tuttavia vero che qualora comparisse un seppur minimo effetto collaterale, questo va subito riferito al proprio medico o farmacista e non andrebbe più assunto.

Leggere, quindi, sempre il contenuto con concentrazione ma allo stesso tempo anche con il dovuto distacco per non interferire con l'assuzione corretta del farmaco.

Alessandro Nobili- Laboratorio Valutazione della Qualità delle Cure e dei Servizi per l'Anziano

Silvio Garattini - "Occhio ai farmaci ecco come conservarli"

Editing Raffaella Gatta

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