Data prima pubblicazione
June 26, 2025

Prurito uremico e malattie renali croniche

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June 26, 2025

Prurito uremico e malattie renali croniche

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La sensazione di prurito, a volte, può essere il segnale di una malattia renale. Cos’è il prurito uremico e quali sono i trattamenti più efficaci per alleviarlo e migliorare la qualità della vita.

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Il prurito può manifestarsi in diverse forme: a volte è il segnale di una patologia dermatologica, ma può anche essere connesso a problematiche più “profonde”, che vanno ben oltre la pelle, fino a coinvolgere l’intero organismo. Come le malattie sistemiche. Ne sono un esempio le patologie del fegato, del sangue o dei reni.

Di prurito associato all’insufficienza renale parliamo con Arrigo Schieppati, senior advisor presso l’Unità Operativa Complessa Malattie Rare dell’Istituto Mario Negri.

Cos’è il prurito uremico

Il prurito associato alla malattia renale cronica è una condizione comune e debilitante caratterizzata da prurito cutaneo localizzato o generalizzato.

Questo disturbo viene chiamato “prurito uremico”. Il termine uremico deriva da uremia, una condizione tipica delle fasi più avanzate dell’insufficienza renale, quando i reni non riescono più a eliminare le sostanze di scarto, come l’urea (un prodotto derivato dal metabolismo delle proteine). Queste sostanze si accumulano nel sangue, raggiungendo livelli molto alti, soprattutto quando la malattia progredisce e diventa necessario ricorrere alla dialisi.

Si ritiene che questa ritenzione di scorie uremiche abbia conseguenze sia sulla pelle che sul sistema nervoso, contribuendo così alla comparsa del prurito.

Il prurito uremico è un disturbo piuttosto frequente. In un’indagine internazionale, condotta in 21 paesi, su 23.264 pazienti in emodialisi, è stato dimostrato come il 37% dei pazienti soffrisse di prurito moderato, mentre il 7% soffriva di prurito estremo.

Senza contare i molti pazienti che, secondo diversi studi soffrono in silenzio, finendo con l’accettare di conviverci, magari perché attribuiscono maggiore importanza ad altri problemi di salute. Le indagini evidenziano anche che, talvolta, la valutazione e la gestione del prurito da parte degli operatori sanitari risultano inadeguate.

Come si manifesta

Il prurito uremico può presentarsi in modi diversi e la sua intensità può cambiare anche nella stessa persona: da appena percettibile a incessante e fastidioso. Può essere intermittente o costante e può comparire prima, durante o dopo la dialisi. Circa il 50% dei pazienti avverte prurito su tutto il corpo, spesso in modo simmetrico. In alcuni casi può essere limitato solo a parti come il viso, la schiena, le braccia o le gambe. Per molti questo prurito interferisce con le attività quotidiane. Peggiora spesso di notte, compromettendo il sonno e la qualità della vita.

Chi ne soffre

Il prurito uremico colpisce principalmente i pazienti in dialisi e quelli con malattia renale cronica in fase avanzata, ma può comparire anche in fasi più precoci dell’insufficienza renale. Studi condotti su soggetti non ancora sottoposti a dialisi, sebbene su campioni più ridotti, hanno rilevato infatti la presenza di prurito ricorrente e intenso anche nei pazienti con disfunzione renale lieve o moderata. I dati suggeriscono una tendenza all’aumento della frequenza e dell’intensità del sintomo con il peggioramento della funzione renale.

Come si cura

È importante sapere che la cura di questo disturbo richiede spesso un approccio graduale: si parte con trattamenti locali, come creme idratanti, utili soprattutto se la pelle è molto secca. Se il prurito non migliora, si può provare con gli antistaminici. Se neanche questi fossero efficaci, il medico può prescrivere farmaci che agiscono sul sistema nervoso, come gabapentin e pregabalin. In alcuni casi si utilizza anche la fototerapia con raggi ultravioletti B (UVB).

Per chi è in dialisi, è fondamentale che il trattamento sia ben regolato e che i livelli di calcio e fosforo siano nella norma. Da poco è disponibile anche un farmaco specifico, il Difelikefalin, pensato proprio per i pazienti dializzati, che va sempre usato sotto stretto controllo medico.

Va ricordato che il prurito, come abbiamo sottolineato in precedenza, può avere diverse cause. Prima di parlare di prurito uremico, è fondamentale escludere altre possibili origini, come eczema, malattie del fegato, della tiroide o una predisposizione allergica (atopia).

Proprio per questa difficoltà a stabilire la natura precisa del prurito a volte possono esserci divergenze nelle valutazioni di dermatologo e nefrologo: sarebbe importante che gli specialisti lavorassero in sinergia, scegliendo il percorso terapeutico migliore per il paziente.

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